Archivio per la storia postale N. 7 (36)
06/03/2017
Archivio per la storia postale N. 9 (38)
29/12/2017
Archivio per la storia postale N. 7 (36)
06/03/2017
Archivio per la storia postale N. 9 (38)
29/12/2017

Archivio per la storia postale N. 8 (37), gennaio-dicembre 2016, € 20,00

Indice

Andrea Giuntini, Editoriale


I mercanti medievali e l’invio della corrispondenza: modalità e strategie
Francesco Guidi Bruscoli, Università di Firenze, francesco.guidibruscoli@unifi.it

Title
Medieval merchants and the dispatch of correspondence: methods and strategies.


Parole chiave
Mercatura. Corrispondenza. Scarsella. Diffusione delle informazioni. Informazioni a stampa.

Keywords
Trade. Correspondence. Scarsella. Spreading of information. Printed information.


Riassunto
Ampia, efficace e aggiornata panoramica sui mercanti medievali e sul loro rapporto con la corrispondenza. Dal XIII secolo essi iniziarono a diventare più stanziali, affidandosi quindi alla comunicazione continua con le proprie filiali in Europa e fra il XIV e il XV secolo il nuovo modello organizzativo era ormai maturo. I mercanti utilizzavano molto la corrispondenza, sentita come una necessità della mercatura. Per i trasporti si servivano di corrieri, di fanti e di scarselle (la prima conosciuta è del 1357), ovvero servizi di trasporti della corrispondenza promossi da consorzi di grandi mercanti. Lo scritto discute poi dei tempi e dei costi della corrispondenza e degli studi in proposito. Continua sottolineando l’importanza dell’informazione e delle reti informative mercantili; tratta poi delle capacità veneziane e genovesi; delle necessità della riservatezza e dell’anticipazione delle informazioni, ma anche della loro affidabilità. Da metà Cinquecento la diffusione delle notizie fu più ampia grazie ai business newspapers. Si discute del conseguente cambiamento di mentalità e dell’origine di un modello così strutturato. Anche in età moderna, comunque, la corrispondenza privata continuò a giocare un ruolo fondamentale per la trasmissione delle informazioni economiche.

Abstract
A wide-ranging, effective and updated survey on Medieval merchants and their relationship with correspondence. Since the 13th century merchants started travelling less and less, and they started depending upon the continuous communication with their European branches – between the 14th and the 15th century, the new organizational model was ready. Merchants used letters to a great extent, because they considered them necessary for trading. They used couriers for transport, as well as the scarsella (Italian for “purse for letters”), that is, the service of carrying correspondence for individuals or companies which was set up by associations of merchants. The first known service dates back to 1357. The survey then considers time and cost of the correspondence, and the related studies. The survey continues discussing the importance of information and the merchants’ information networks; Venetian and Genoese abilities; the need to receive early and confidential information, but also the reliability of information. From mid-16th century onwards, the spreading of news became wider and wider following the development of business newspapers. The survey discusses the consequent change of mentality and the origin of the new model. However, also in the Early Modern period, private correspondence continued to play a fundamental role for transmitting economic information.



L’ala dell’Islam. La posta mamelucca in Egitto e Siria con cenni di posta omayyade e abbaside, posta cinese e mongola e osservazioni sulle lettere sultaniali mamelucche
Bruno Crevato-Selvaggi, Istituto di studi storici postali “Aldo Cecchi” onlus, bruno.crevatoselvaggi@tin.it

Title
The Wing of Islam. The Postal Service in Egypt and Syria Umayyad, Abbasid and Mamluk Periods), with References to Chinese and Mongolian Postal Services and to Mamluk Sultanate Letters.


Parole chiave
Egitto. Siria. Mamelucchi. Posta mamelucca. Posta cinese. Posta mongola. MarcoPolo. al-Qalqašandī.

Keywords
Egypt. Syria. Mamluks. Mamluk Postal Service. Chinese Postal Service. Mongolian Postal Service. Marco Polo. al-Qalqašandī.


Riassunto
Questo scritto è un’aggiornata panoramica anche critica di quanto noto secondo gli studi più recenti sulla comunicazione organizzata in Egitto e in Siria dall’VIII al XVI secolo, per presentare al lettore italiano non specialista un tema di grande interesse e sicuramente poco conosciuto. Le dinastie e le organizzazioni politiche (soprattutto lo stato mamelucco) misero in atto complessi sistemi organizzativi di posta con stazioni di cambio, di linee di piccioni viaggiatori e di segnali ottici. Se ne discute l’organizzazione, l’origine, gli echi in Europa. Per studiarne l’origine si presenta sommariamente la posta mongola (da cui forse derivò quella mamelucca) e quella cinese, da cui derivò quella mongola, descritta anche da Marco Polo. Il saggio si conclude con cenni di diplomatica mamelucca e una presentazione della nota opera del segretario di cancelleria mamelucco al-Qalqašandī, non tradotta in una lingua occidentale.

Abstract
This paper is based on published sources and studies and it aims to be only a general, critical and up-to-date survey of the most recent discoveries on the postal system in Egypt and Syria from the 8th to the 16th c. In this way we want to present to the Italian reader who is not an expert in this field a very interesting but seldom studied theme of research.
Dynasties and political organizations (most of all, the Mamluk State) carried out complex postal systems with post stations, homing pigeon lines, optical signals. Their organization, origin, and traces in Europe are here discussed. In order to study their origin, we start from the Mongolian postal service on which the Mamluk one was based and the Chinese one which was at the origin of the Mongolian one and which Marco Polo described as well. This essay ends with some references to Mamluk diplomatics strating from a presentation of al-Qalqašandī’s work. This author was a secretary of the Mamluk chancery and his work was never translated into a Western language.



La stazione ippopostale a Prato (1735-1852)
Armando Serra, già “Sapienza” Università di Roma, Istituto di studi storici postali “Aldo Cecchi” onlus †

Title
The Horse-Post Station in Prato (1735-1852).


Parole chiave
Prato. Stazioni ippopostali. Archeologia ippopostale. Postieri. Curzio Malaparte.

Keywords
Prato. Horse-post stations. Horse-post archaeology. Postmasters. Curzio Malaparte.


Riassunto
Scheda dedicata alla stazione di Prato realizzata per il progetto Viaggio nel web. Come si viaggiava in Toscana ai tempi del Grand Tour... e prima, dell’Istituto di studi storici postali, redatta secondo i criteri del progetto che prevedono dati postali, stradali, storici, artistici. L’autore è recentemente scomparso e si pubblica questo suo contributo senza la sua ultima revisione.

Abstract
Card describing the station in Prato, included in
Viaggio nel web. Come si viaggiava in Toscana ai tempi del Grand Tour... e prima (A Travel in the web. Travelling in Tuscany during the Grand Tour... and earlier), a project of the Istituto di studi storici postali. The card was drawn up following the project criteria, i.e. data on posts, roads, history, and art. The author having recently died, we are publishing this contribution without his last editing.


Ancora sugli erinnofili per le nozze del principe ereditario e altre proposte di commemorativi
Michele Caso, Istituto di studi storici postali, michele.caso@gmail.com

Title
Still on Commemorative Vignettes on the Occasion of the Crown Prince’s Wedding and other Proposals for Commemorative Vignettes.


Parole chiave
Vignetta erinnofila. Officina carte-valori. Alberto Repettati. Statuto del regno. Unità italiana.

Keywords
Commemorative Vignette. Government Security Printers. Alberto Repettati. Statute of the Reign. Italian Unity.


Riassunto
Dal fondo archivistico del Ministero dello sviluppo economico, Museo storico della comunicazione, si presentano alcune carte riguardanti la vignetta erinnofila per le nozze di Vittorio Emanuele con Elena di Montenegro (1896) e alcune proposte di emissioni commemorative di fine Ottocento.

Abstract
The author presents some papers from the archival fond of the Ministry of Economic Development (Historical Museum of Communication), regarding the vignette commemorating Vittorio Emanuele’s wedding with Elena of Montenegro (1896) and some proposals for late 19th-century commemorative issues.



Notiziario
Pubblicazioni dell’Istituto