Archivio per la storia postale N. 14 (43)
31/01/2022
Archivio per la storia postale N. 15bis (45)
09/01/2024
Archivio per la storia postale N. 14 (43)
31/01/2022
Archivio per la storia postale N. 15bis (45)
09/01/2024

Archivio per la storia postale N. 15 (44), gennaio - luglio 2022, € 20,00

Indice

Bruno Crevato-Selvaggi, Editoriale


L’illusione dell’Eufrate. Un grande progetto britannico ottocentesco di dominazione politica ed economica
Andrea Giuntini, Università di Modena Reggio Emilia, andrea.giuntini@unimore.it

Title
The Euphrates Illusion. A Major 19th Century British Project of Political and Economic Domination.


Parole chiave
Suez. Medio oriente. Ferrovie. Telegrafo. Collegamento Gran Bretagna-India.

Keywords
Suez. Middle East. Railways. Telegraph. Britain-India Connection.


Riassunto
Dai primi decenni del XIX secolo la Gran Bretagna cercava un collegamento con l’India più rapido della circumnavigazione dell’Africa. In alternativa al canale di Suez, funzionari, militari e imprenditori proposero diversi progetti che prevedevano il viaggio di persone, merci e posta via terra, con navigazione del Tigri e dell’Eufrate e/o percorsi in ferrovia sino al golfo Persico. La grande opera non si realizzò e fu uno dei pochi fallimenti per la Gran Bretagna in un’epoca di grande fulgore espansionistico.

Abstract
Since the early decades of the 19th century, Britain had been trying to organise a faster connection to India than through the circumnavigation of Africa. As an alternative to the Suez Canal, officials, servicemen, and businessmen proposed many projects involving people, goods, and mail travelling overland, with navigation of the Tigris and Euphrates rivers and/or rail routes to the Persian Gulf. The great work did not succeed, though, and was one of the few failures Britain experienced at a time of great expansionist glory.



La posta italiana a Smirne
Bruno Crevato-Selvaggi, Istituto di studi storici postali “Aldo Cecchi” onlus, bruno.crevatoselvaggi@gmail.com

Title
The Italian Post Office in Smyrna.


Parole chiave
Impero ottomano. Smirne. Grande incendio di Smirne. Uffici postali europei all’estero.

Keywords
Ottoman Empire. Smyrna. The great fire of Smyrna. European foreign post offices.


Riassunto
Nel Levante ottomano, dove si stavano consolidando diverse comunità europee, comunicazioni postali regolari dall’Europa occidentale iniziarono con l’introduzione generalizzata della navigazione a vapore (1837). Per gestire le comunicazioni tramite queste linee di navigazione, diverse Potenze europee aprirono propri uffici postali in quei territori: Costantinopoli, poi le altre principali città. Si trattò di Francia, Austria, poi Gran Bretagna, Russia, Germania. Anche l’Italia aprì propri uffici, ma in zone periferiche. Il governo vide con favore queste istituzioni poi, dopo l’organizzazione di un proprio servizio postale marittimo (anni Sessanta) ne chiese le soppressioni, senza ottenerle. Dal punto di vista europeo, i bisogni tecnici ormai si sommavano a questioni di prestigio, penetrazione commerciale, influenza politica; si sviluppò un grande scontro politico sul tema. Il tema era molto sentito, perché la posta godeva di grande centralità sociale, formava le abitudini e le relazioni dei cittadini, influenzava le attività economiche, modificava gli spazi urbani. Nel 1908 l’Italia cambiò politica e decise l’apertura di propri uffici anche nelle città maggiori: Costantinopoli, Smirne, Salonicco e altre. Ottenuto un rifiuto dal governo ottomano, fu necessaria una dimostrazione navale con la Porta, ma l’istituzione avvenne. Il saggio descrive questa situazione e l’istituzione e la gestione dell’ufficio postale italiano di Smirne; i suoi conflittuali rapporti politici con la Francia, lo scontro politico e la guerra tariffaria che ne seguì; l’accoglienza nella comunità nazionale; la posizione dell’edificio in città. Segue un’appendice sulla riapertura postbellica dell’ufficio a cura delle forze militari d’occupazione, sino all’incendio del 1922 che distrusse la città.

Abstract
Regular postal communications from Western Europe to the Ottoman Levant, where several European communities were settling down, began with the introduction of steam navigation (1837). In order to manage communications via these shipping lines, several European powers – France, Austria, later Great Britain, Russia and Germany – opened their own post offices, first in Constantinople, then in the other major cities. Italy also opened its own offices, but in peripheral areas. The Ottoman government first welcomed these institutions. Then, after organising its own maritime postal service in the 1860s, it unsuccessfully asked to have them stopped. From the European point of view, technical needs were adding to questions of prestige, commercial penetration, political influence. This subject caused a major political dispute. It was a hot issue, as the postal service covered a main role in society, shaped habits and relationships among citizens, influenced economic activities, and changed urban spaces. In 1908, Italy changed its policy and opened its own offices in major cities as well: Constantinople, Smyrna, Thessaloniki and others. As the Ottoman government refused the authorisation, a naval demonstration with the Porte was necessary, but the establishment took place. The essay describes this situation, together with the establishment and management of the Italian post office in Smyrna; its conflicting political relations with France, the political clash and the following tariff war; its reception in the national community; and the location of the building in the city. An appendix follows on the post-war reopening of the office by the occupying military forces, up to the 1922 fire that destroyed the city.



MEMORIE

L’arte di viaggiare spedendo cartoline
Maria Luisa Bonivento, giornalista e studiosa d’arte

Letteratura postale. Hoda Barakat, Courrier de nuit
Luisa Consolini


Iconografia postale
2° Convegno internazionale di storia postale
Dal mondo internazionale della storia postale
Segnalazioni bibliografiche
Notiziario
Note per gli autori
Pubblicazioni dell’Istituto